martedì 29 dicembre 2009


RIFONDAZIONE COMUNISTA AUGURA A TUTTI BUONE FESTE!!!

mercoledì 9 dicembre 2009

COMUNICATO Federazione della Sinistra Porto Recanati

Come ratificato dall’assemblea nazionale tenuta il 5 dicembre presso il teatro Brancaccio di Roma, è nata ufficialmente la Federazione della Sinistra che comprende le componenti politiche di Rifondazione Comunista, PdCI, Socialismo 2000 e la corrente sindacale Lavoro e Solidarietà.
A Porto Recanati l’iniziativa di presentazione del progetto unitario è avvenuta lo scorso 29 novembre anticipando l’ evento nazionale. E’ fortemente sentita l’esigenza di intraprendere un cammino comune che possa razionalizzare il quadro politico a sinistra e che veda un ritorno deciso di produzione politica di quelle forze che a sinistra del PD non si sentono oggi rappresentate da un’opposizione non sufficientemente antagonista. Con la Federazione della Sinistra ritornano i grandi temi del lavoro, dell’ambiente, dello stato sociale e dei diritti.
Insieme a queste tematiche deve riemergere un’ attenzione al territorio troppo spesso soffocata da sterili polemiche e la necessità di una maggiore democrazia nelle scelte. Nella seconda parte dell’assemblea di domenica 29 sulla tematica del rigassificatore, si è dato spazio in modo sereno e non pregiudiziale alla voce dei portorecanatesi, alle loro opinioni e alle perplessità sull’opera. L’ intervento dei membri del comitato “rigassificatorenograzie” ha permesso di parlare in modo costruttivo e positivo di ambiente, pianificazione economica e reale sviluppo legato alle attività territoriali.
Anche a Porto Recanati la Federazione della Sinistra esiste. Un passo importante per costruire una vera alternativa alle logiche dominanti.
Luca Falaschini, Segretario PRC Porto Recananti
Antonio Mondaldi, Consigliere Provinciale PdCI
FEDERAZIONE DELLA SINISTRA

domenica 22 novembre 2009

ASSEMBLEA PUBBLICA Domenica 29 novembre Ore 21.30 Sala Biagetti PORTO RECANATI

VERSO LA FEDERAZIONE DELLA SINISTRA DI ALTERNATIVA
DOMENICA 29 NOVEMBRE Ore 21.30
Sala Biagetti del CASTELLO SVEVO

Presentazione del progetto della federazione della sinistra di alternativa e a seguire assemblea pubblica sul tema:
PORTO RECANATI E L’OMBRA DEL RIGASSIFICATORE
ECONOMIA, SVILUPPO, SOSTENIBILITA’,
FUTURO DEL TERRITORIO

Interverranno:

Luciano Pantanetti
Segretario provinciale PRC-SE
Giuseppe Pieroni
Segretario provinciale PdCI
Antonio Monaldi
Consigliere provinciale PdCI
Luca Falaschini Segretario circolo PRC Porto Recanati
.

Uniti per un nuovo inizio

sabato 21 novembre 2009

Hotel House, la “pulizia” etnica si fa senz’acqua

Porto Recanati. Nel grande condominio dei migranti sospesa l’erogazione idrica

Senza acqua. Non accade nel Sahara ma a Porto Recanati, in provincia di Macerata. Un paese di 10 mila abitanti raccolto in una lingua di terra stretta e lunga qualche km con una piccolissima zona industriale, una speculazione edilizia da far invidia alle grandi metropoli e l’Hotel House, il condominio ad ingresso unico più grande d’Europa, figlio delle speculazioni degli anni Settanta. Ospita ben 2 mila cittadini residenti sul totale della popolazione portorecanatese. Circa 70 cittadini Italiani, gli altri provengono da ogni parte dell’Africa, Sudamerica, Asia, Est Europa. Gran parte degli appartamenti sono di proprietà di pochi cittadini italiani che li hanno affittati a migranti. Dalla scorsa primavera il condominio è sprovvisto di acqua corrente.Il fatto è dovuto ad un contenzioso tra alcuni condomini e l’Astea la società che gestisce il servizio di erogazione e distribuzione idrica. I problemi cominciano nel 2007 quando la maggioranza dei residenti risulta essere straniera. Nell’assemblea condominiale iniziano azioni di destabilizzazione su spinta di 4 condomini, tutti italiani, e viene fatto dimettere l’Amministratore, proprio nel momento in cui veniva presentata la proposta di istallare per ogni appartamento un contatore idrico. Fino ad allora c’era per 500 appartamenti un unico contatore, incluso nelle spese condominiali. Da lì le insolvenze di pagamento operate soprattutto da speculatori autoctoni proprietari di decine di appartamenti. Si comincia con il razionamento dell’acqua –30 m.cubi per 20 minuti al giorno, con il risultato che ai piani alti non arriva mai flusso idrico. In un atto di “generosità” uno dei proprietari, a sue spese e per evitare di pagare il condominio fa scavare un pozzo con il benestare della nuova Amministratrice.L’emergenza sembra allentarsi, ma l’amministrazione comunale e le istituzioni continuano a latitare. Le elezioni comunali vengono rivinte dal centrodestra e il pozzo viene chiuso e sigillato dai Vigili Urbani. L’acqua dichiarata inutilizzabile. L’Astea taglia del tutto la fornitura. Il dramma è totale. Immaginiamoci 2000 persone(donne, bambini, anziani) proiettate in un mostro di cemento dentro al deserto dei Sahara. Durante la campagna elettorale accadono strani fatti, auto incendiate, rivolte sedate, incidenti e persone ambigue che si aggirano in questo ghetto. Vengono in visita Guidoni (ex eurodeputato SeL) e vari politici locali. Il Sindaco adotta la linea dura. D’estate, con gli irregolari che lavorano come ambulanti nelle spiagge, la popolazione raddoppia. L’odore che proviene dall’abitato è nauseante. Nella struttura non arrivano neanche i postini. Le irregolarità si moltiplicano e lo stato di abbandono è totale. Sembra quasi che ci sia una strategia per devastare, ghettizzare portare l’House e le persone che ci vivono alla disperazione. Un disegno di costruttori e multinazionali che prevede la pulizia etnica indiretta. Chi ci vive si difende come può, rimediando l’acqua per lavarsi e peri bisogni, ma permane una tensione insopportabile. Si tratta di una vera e propria bomba ad olorogeria che potrebbe esplodere da un momento all’altro, una guerra per l’acqua in uno dei Paesi europei chene spreca di più. Dalla Regione giungono notizie di un asilo che verrà realizzato nella struttura per offrire spazi di inclusione sociale,ma sono i bisogni primari a mancare, è l’accesso ai diritti fondamentali, è quell’odore acre che continua a separare l’House dal mondo esterno che poco o nulla sa di questa tragedia quotidiana.
di Luca Falaschini
su Liberazione del 19/11/2009

venerdì 13 novembre 2009

COMUNICATO PRC Porto Recanati STAMPA-RIGASSIFICATORE

In riferimento all’articolo apparso sul Corriere Adriatico del 13/11/09 vorremmo fare alcune considerazioni. Innanzi tutto ringraziare l’autore dell’articolo per l’attenzione che mostra sui temi “cardine” della comunità porto recanatese, sulle sue dinamiche di sviluppo, sul dibattito interno alla popolazione su quale linea economica e sociale sia più efficace e rappresentativa per l’intera cittadina. Ciò oltre che a gratificarne l’operato lo rendono ai nostri occhi un interlocutore attivo tanto da fare tesoro a volte delle sue considerazioni e da avvalercene quindi in campo politico come elementi di discussione e riflessione. Come partito politico non possiamo però notare che alle nostre domande le risposte vengono date dalle riflessioni personali mezzo stampa di un corrispondente e non dall’interlocutore politico primario alle quali erano indirizzate, ovvero l’Amministrazione Comunale ed in primis al Sindaco.
C’è una discrepanza nel sistema notevole e a nostro avviso grave e preoccupante. L’Amministrazione resta ancora muta di fronte a precise richieste di delucidazioni. L’Amministrazione resta ancora in silenzio di fronte ad un allargamento della discussione che possa coinvolgere in maniera seria e partecipata l’intera popolazione. Cosa c’è oltre agli sterili bollettini di propaganda? Oggi in campo ci sono due modi diametralmente opposti di concepire lo sviluppo e l’economia della nostra città. Due metodi che ci porterebbero su due binari completamente diversi, uno dei quali su una strada a nostro avviso senza sbocco. Lo ribadiamo, questo clima da grande opera non ci piace e siamo convinti che nasconda tutt’altro rispetto ad un concreto sviluppo per la città. Una città che nonostante la cementificazione selvaggia è ridotta all’osso nelle infrastrutture turistico ricettive, una città che ha bisogno di massicci investimenti per le opere di viabilità e vivibilità della stessa. Una città che mentre si pensava a fare altro vedeva il mare arrivare a mangiarsi la sua storia e la sua economia. Noi non vogliamo che si "butti uno sguardo al futuro" ma che si creino oggi, in maniera seria e concreta, le prospettive di crescita e di sviluppo che possano conciliare e veicolare lavoro, ambiente e crescita economica. Il rigassificatore come l’Amministrazione non da risposte al riguardo. Anzi, crea solo ulteriori problemi!
Luca Falaschini
Segretario PRC Porto Recanati

lunedì 9 novembre 2009

Rigassificatore, darsena e ponte sullo stretto

Rigassificatore ad est, darsena a nord, darsena a sud! Fortunatamente abbiamo Loreto ad ovest a mettere giudizio perché sennò ci scappava qualche altro bel regalo! Magari anche una centrale nucleare, perché no? La propaganda passata ad hoc sulla stampa sembra una roulette russa. Su quale sventurato bersaglio cadrà il proiettile della speculazione? Qua non si tratta più di progresso, qua sembra che sia solo una questione di affari. Ma affari per chi? Non lo abbiamo ancora capito bene sinceramente! Forse siamo un po’ duri di comprendonio! E’ possibile che una lingua di terra ormai satura di scempi debba subire tutto ciò? E’ possibile che non si riesca a valorizzare le enormi risorse già presenti nel territorio? Porto Recanati ha bisogno di stabilità, di sicurezza nel presente. Non di sogni ed avventurismo. Sogni per qualcuno ma incubi per molti! Non capiamo, ci dispiace! Non capiamo per quale motivo il Sindaco Ubaldi ci rassicuri da una parte con le “massime precauzioni” sul rigassificatore e poi si rifiuti di consultare i propri cittadini con un referendum popolare. E’ forse pregiudizio rispetto ad una forma partecipativa di democrazia diretta? Ha già preso degli impegni e non ce lo dice? Perché? Non capiamo cosa abbiano a che fare un rigassificatore ed una darsena. Ma cosa c’entrano? Uno preclude l’altro, oppure vanno in coppia di pari passo, o cosa? Ma che sta succedendo? Cos’è questo fermento? Ed ora la darsena a sud. Ma cosa si fa; si lancia volutamente il sasso aspettando che qualcuno lo raccolga? Questo clima da grande opera sembra nascondere altro. E’ un po’ come il ponte sullo stretto di Messina. Ma alla fine i problemi dei Portorecanatesi li risolverà? La viabilità, i servizi, lo sviluppo sostenibile, il rilancio dell’economia, il turismo, il piccolo commercio? Queste sono le risposte? Così si esce dalla crisi? Di questo passo fra qualche anno forse invece del pesce pescheremo la sabbia. Chissà che bei castelli allora ci faremo!!!
Luca Falaschini
Segretario PRC Porto Recanati

venerdì 6 novembre 2009

COMUNICATO STAMPA IDV-PRC Porto Recanati sul NO-B-DAY

Il Governo contribuisce ad aggravare la crisi, difende i poteri forti e parallelamente si adopera per demolire la democrazia italiana portando a compimento la realizzazione del piano della P2 di Licio Gelli.
Per questo Rifondazione Comunista e l’Italia dei Valori di Porto Recanati raccolgono l’appello congiunto di Paolo Ferrero e Antonio Di Pietro per una grande manifestazione nazionale per il prossimo 5 dicembre a Roma contro Silvio Berlusconi e le sue politiche.
Insieme ci impegnamo a ricostruire un’opposizione di massa per ripristinare la democrazia nel paese e nei luoghi di lavoro.
Un’opposizione volta a difendere la Costituzione dai tentativi di manomissione, a difendere la libera informazione, l’autonomia della Magistratura, il ruolo del Sindacato ed i lavoratori.
Chiediamo quindi ad alta voce le dimissioni di Berlusconi anche alla luce della sua manifesta indegnità morale a ricoprire l’incarico di Presidente del Consiglio.
Dal nostro appello un invito a tutte le forze locali di opposizione a scendere in piazza con noi ed a realizzare un pullman per raggiungere Roma e far sentire la nostra voce.
Francesco Cretella
Segretario IdV Porto Recanati
Luca Falaschini
Segretario PRC Porto Recanati

mercoledì 28 ottobre 2009

APPELLO PER LA MANIFESTAZIONE UNITARIA CONTRO POLITICHE DEL GOVERNO BERLUSCONI

La crisi economica sta determinando una sofferenza sociale sempre maggiore. L’aumento della precarietà, la perdita di posti di lavoro, salari e pensioni con cui si fatica ad arrivare a fine mese sono il panorama comune a tutto il Paese. Il Governo invece di intervenire per risolvere questa situazione la aggrava con tagli alla spesa sociale e all’istruzione, con la compressione di salari e pensioni di cui l’attacco al contratto nazionale di lavoro è solo l’ultimo atto. Inoltre, questo Esecutivo si adopera a fomentare la guerra tra i poveri con provvedimenti razzisti e xenofobi sull’immigrazione.
Come se non bastasse, il Governo ha varato provvedimenti come lo scudo fiscale che legalizzano l’evasione fiscale e il malaffare, ha stanziato una quantità enorme di denaro per le banche, per l’acquisto di cacciabombardieri e per grandi opere inutili come il ponte sullo stretto di Messina.
Il Governo contribuisce, quindi, ad aggravare la crisi, difende i poteri forti e parallelamente si adopera per demolire la democrazia italiana portando a compimento la realizzazione del piano della P2 di Licio Gelli. Le proposte di manomissione della Carta Costituzionale si accompagnano ad una quotidiana azione di scardinamento della Costituzione materiale, al tentativo di mettere il bavaglio alla libera informazione, di limitare l’autonomia della Magistratura, di snaturare il ruolo del sindacato e di ridurre al silenzio i lavoratori.
Per contrastare quest’operazione che è allo stesso tempo antidemocratica, fascistoide e socialmente iniqua, riteniamo necessario costruire una risposta politica generale, forte e unitaria. Siamo impegnati a costruire un’opposizione di massa per ripristinare la democrazia nel paese e nei luoghi di lavoro e che obblighi il Governo a cambiare la politica economica e sociale. Ecco perché chiediamo le dimissioni di Berlusconi anche alla luce della sua manifesta indegnità morale a ricoprire l’incarico di Presidente del Consiglio.
E proponiamo a tutte le forze di opposizione di convocare per il prossimo 5 dicembre una manifestazione unitaria contro la politica del Governo e per le chiedere le dimissioni del Presidente del Consiglio.
Antonio Di Pietro IdV
Paolo Ferrero PRC

giovedì 22 ottobre 2009

COMUNICATO STAMPA PRC-SE Federazione Prov. di Macerata sul Rigassificatore di Porto Recanati

La comunità Portorecanatese sta vivendo negli ultimi periodi un concitato momento di preoccupazione per quanto riguarda il progetto di istallazione nel proprio comune di un rigassificatore di gas naturale liquido.
In merito a tale avvenimento riteniamo sia necessario fare chiarezza. Come è risaputo la Società “Gaz de France Italia” ha inoltrato una richiesta per l’istallazione di un impianto offshore al largo della costa Portorecanatese al Ministero dello Sviluppo Economico. Il Ministero dell’Ambiente ha poi dato parere positivo per la Procedura di Impatto Ambientale di competenza Statale. La situazione così descritta è passata poi negli uffici tecnici regionali dove sono state richieste integrazioni sulla documentazione presentata dalla GDF per le opportune valutazioni. Il 5/11/09 come già anticipato da alcuni giornali locali si concluderà il procedimento di competenza della Regione Marche ed è stata quindi convocata, come richiesto dalla legge, la conferenza dei servizi, preceduta in data 22/10/09 da un incontro tecnico convocato per raccogliere i contributi specifici di ARPAM, Corpo Forestale dello Stato e delle altre strutture regionali coinvolte. Ormai da tempo la popolazione locale vive in malo modo tale prospettiva tanto da far richiedere da più parti una informazione maggiore e dettagliata sul rigassificatore e da ultimo far nascere comitati cittadini contro l’installazione dell’impianto. Nella nostra piena consapevolezza che non esiste un piano energetico ambientale nazionale (gravissima carenza alla quale il Governo Berlusconi non è neppur lontanamente intenzionato a mettere fine) che possa razionalizzare la costruzione e la locazione di questi tipi di impianti e che la Regione Marche è chiamata a recepire un ordinamento di carattere superiore e a elaborare scelte esclusivamente di valutazione tecnica su tale progetti, ci chiediamo come l’Amministrazione locale possa essersi estraniata fino ad ora da qualsiasi valutazione riguardante le reali esigenze del territorio! E’ grave e increscioso il gioco del rimpallo delle responsabilità “su quell’ente o quel tecnico”. E’ altrettanto grave il tentativo di minimizzare la problematica e rimandarla in maniera poco seria ad un “tubo” di pochi centimetri come da dichiarazioni del Sindaco Ubaldi. Il Comune di Porto Recanti siederà al tavolo della conferenza dei servizi come organo amministrativo PARITARIO insieme alle altre Amministrazioni interessate e dalla sua volontà o meno di concessione del territorio comunale per il gasdotto si deciderà la sorte dell’impianto. E’ incomprensibile e preoccupante come l’Amministrazione portorecanatese sia del tutto impreparata ad un cambio di destinazione economica e sociale che potrebbe portare l’istallazione di un apparato industriale di tale portata in un Comune che parallelamente a tutta la comunità della bassa riviera del Conero vive di turismo, commercio e pesca. Tale scelta dovrà essere più che ponderata, più che studiata, più che condivisa con la popolazione! Nelle nostre preoccupazioni e nelle nostra precisa critica c’è una profonda contrarietà ad un dirigismo politico che troppo spesso crea fratture insanabili tra le popolazioni locali e le realtà amministrative e che vede il cetro-destra primeggiare per spudoratezza ed arroganza.
Che il sindaco Ubaldi e la sua parte politica diano precise risposte e che la smettano di tergiversare sulle loro decisioni mortificando la comunità costiera Maceratese e non solo.
Luciano Pantanetti
Segretario provinciale PRC-SE
Luca Falaschini
Segretario circolo PRC Porto Recanati

La Regione Marche stanzia nuove risorse economiche per il risanamento dell'Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale.

Sono in arrivo nuove risorse finanziarie per l'attuazione del Piano di risanamento dell'Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale (AERCA) di Ancona, Falconara e della bassa Valle dell'Esino.Il fondo previsto per l'attuazione degli interventi ammonta complessivamente a 240 mila euro. Per l'assegnazione delle risorse sono stati avviati una serie di incontri con gli enti locali che ricadono nell'AERCA, durante i quali sono state presentate alcune richieste da parte degli enti interessati. Dopo l'indagine epidemiologica, la recente istituzione dell'Osservatorio Epidemiologico Ambientale, le modifiche alla legge istitutiva dell'ARPAM per consentire una maggiore operatività in tema epidemiologico, questa assegnazione di risorse rappresenta un ulteriore segnale di attenzione verso questo territorio. Un impegno che abbiamo preso e concretizziamo nei fatti a favore di chi paga le conseguenze di danni ambientali. Quindi, per soddisfare le legittime richieste si è cercata la disponibilità di altre somme. In particolare, 100 mila euro dai contributi agli enti locali per lo sviluppo sostenibile, più altri 88.397,22 euro derivanti da economie del Programma ASSO per il 2009. Queste risorse potranno così essere destinate al Piano di risanamento dell'AERCA, come stabilito dalle linee di indirizzo per l'utilizzo dei fondi.In questo modo con le somme complessivamente rese disponibili, pari a 428.397,22 euro, sarà possibile dare piena attuazione ai fabbisogni segnalati in sede di concertazione dagli enti locali ricadenti in AERCA.
Marco Amagliani
Assessore all’Ambiente della Regione Marche