venerdì 31 luglio 2009

IL METROCUBOMETRO

IL METROCUBOMETRO È UNO STRUMENTO (BREVETTATO DAL GRUPPO UNITI PER PORTO RECANATI) CHE MISURA IN TEMPO REALE LA CRESCITA IN METRI CUBI DEL CEMENTO PORTORECANATESE DALL’INSEDIAMENTO DELLA GIUNTA UBALDI (25/06/2009)

ULTIMO AGGIORNAMENTO: CONSIGLIO COMUNALE DEL 24/07/2009
SI’, AVETE LETTO BENE, SONO CENTONOVANTAQUATTROMILASEICENTOSESSANTAQUATTRO m3 !! (in meno di un mese è un record storico!)
Pari a 72.098 metri quadri di nuovo edificato;
Pari a circa 1.202 appartamenti di 60 mq l’uno;
Pari a circa 3.600 posti letto;
Pensate che Montelupone conta 3.565 residenti…
Per mantenere l’impegno dato di portare avanti un’opposizione propositiva, visto che nel giro di pochi anni edificheremo un “paese nel paese”, pensiamo che sia d’obbligo istituire l’ottavo quartiere.
Noi abbiamo in mente qualche nome:
villaggio Cementopoli ……?
Quartiere via gluck …?
Borgo la foratella ….?
Contrada San mattone …. ?
P.S. … ecco cosa intendeva il Sindaco nel manifesto di ringraziamento elettorale quando scriveva “… moltiplicherò il mio impegno”
Per favore Sig. Sindaco, per il bene di Porto Recanati, in futuro cerchi di “impegnarsi” un po’ meno !!!!
Il GRUPPO UNITI PER PORTO RECANATI

sabato 18 luglio 2009

Noi facciamo come ci pare???

Colpo a sorpresa, al Consiglio comunale di giovedì scorso: prima dell'inizio della discussione esordisce il gruppo consiliare “Uniti per Porto Recanati” che, per voce del capogruppo Riccetti, solleva questioni pregiudiziali sui temi all’ordine del giorno presentando inoltre un’interrogazione.
Al centro della questione, l’istituzione del sesto assessorato e l’approvazione di alcune lottizzazioni mai trattate dalle commissioni per il semplice motivo che le commissioni non sono MAI state costituite.
In sostanza, la minoranza lamenta il fatto che la maggioranza, per nominare il sesto assessore (previsto dalla legge ma non dallo statuto Comunale), mette mano allo statuto del Comune senza rispettare la procedura prevista dall’art. 59 e ancora, nella fretta di approvare alcune lottizzazioni, pone al voto questioni mai esaminate nelle commissioni. Di fronte a cotante eccezioni, abbondantemente motivate, il Sindaco toglie la parola a un attonito Segretario Comunale citando una prassi che, a suo dire, dovrebbe addirittura derogare ai regolamenti per concludere il proprio intervento con le parole “e poi voi fate come vi pare!”.
Tale comportamento dimostra il totale spregio per lo Statuto comunale e per il Regolamento delle sedute del consiglio, tant’è che un pacato richiamo all’osservanza delle norme viene scambiato per un oltraggio da parte di gente che si permette – che impertinenza! – di contestare l'operato della maggioranza.
Nessun oltraggio, sig. Sindaco, volevamo semplicemente raccomandarle di seguire i consigli e farne buon uso, soprattutto quando la invitano al rispetto delle leggi, perché… capita che poi, a volte, se ne possono pagare a caro prezzo le conseguenze.
Quanto all'interrogazione, si chiedeva conto al sindaco Rosalba Ubaldi e al consigliere Silvio Cingolani, in seguito alle notizie circolate sui quotidiani locali, di riferire in Consiglio sulla recente richiesta di rinvii a giudizio, ma purtroppo l’interrogazione non è stata neppure ammessa alla lettura in assemblea. Evidentemente giornali e bacheche sono una sede più opportuna del Consiglio comunale per esaminare questioni che preoccupano molto non solo la minoranza, ma gran parte dei cittadini portorecanatesi. Su tale argomento la invitiamo pubblicamente a un contraddittorio nel prossimo consiglio comunale.
Intanto, nonostante tutto, la maggioranza marcia a suon di lottizzazioni: 42.000 m³ approvati ieri in zona Montarice, cui faranno seguito 75.000 m³ nei pressi dell’area archeologica dei laghetti… e non si sa ancora quanti altri a Scossicci.

venerdì 10 luglio 2009

DISSENSO E' DEMOCRAZIA

In merito alle polemiche nate dopo la rappresentazione della commedia “la egghia del mortu” tra l’Amministrazione Comunale e la presidenza del quartiere Sammarì, vorremmo chiedere al Sindaco Ubaldi cosa intende dire quando afferma che “occorre che si renda chiaro che il ruolo dei quartieri e le competenze dei comitati sono sanciti dallo statuto comunale per gli istituti della partecipazione, che vieta che i quartieri facciano politica”. Non ci sembra che nello Statuto venga menzionata tale prerogativa! Indipendentemente dalle opinioni e dai programmi portati avanti da singoli cittadini o dai comitati di quartiere non sembra eccessivo mettere il bavaglio ad ogni semplice presa di posizione contraria alle linee dell’Amministrazione? Le associazioni ed i quartieri non possono esprimere liberamente idee al di fuori del consiglio comunale? Caro Sindaco il dissenso fa parte della DEMOCRAZIA e come tale va accettato e se ci sono le capacità va anche aperto un dialogo ed un contraddittorio, non chiusa la bocca alle persone! Quindi sarebbe bene che il Sindaco cominciasse a confrontarsi oltre che con il consiglio comunale anche con la Città e con i cittadini nelle forme di aggregazione che essi decidono di assumere, per volere popolare, non per volere divino!!
Infine un’ultima domanda…. la questione del Rigassificatore è “un allarme sanitario fuori luogo” ???
Il Segretario del circolo PRC "G.Puletti"
Luca Falaschini

mercoledì 1 luglio 2009

IL DECRETO SICUREZZA COME LE LEGGI RAZZIALI DEL 1938 E LE RONDE COME LA MILIZIA VOLONTARIA DEGLI ANNI 20

Sul cosiddetto decreto sicurezza, condivido l'opinione di chi ritiene che questa nuova legge accrescerà la situazione di precarietà sociale e peggiorerà le condizioni di vita di chi è già debole e sfruttato. L'introduzione del reato di clandestinità e la possibilità di organizzare le ronde di volontari in città mi vedono assolutamente e totalmente contrario.Si tratta di un provvedimento che contrasta con i più basilari principi umanitari di accoglienza e aiuto verso chi soffre e che arrecherà danno a chi si trova già in condizioni di vita disperate. La somiglianza con i provvedimenti in difesa della razza e le conseguenti leggi razziali che il regime nazifascista ha adottato contro gli ebrei nel 1938 è impressionante. Anzi, alcuni provvedimenti sono addirittura più discriminatori. Primo fra tutti, il fatto che una donna, alla quale manca il permesso di soggiorno, se partorisce un bambino non lo può né riconoscere né tantomeno registrare all'anagrafe. Cosa ha a che fare un simile provvedimento con la sicurezza dei cittadini?Anche le ronde sembrano create sulle stesse idee che avevano dato vita alla milizia volontaria degli anni '20. Non è un caso, dunque, che contro tale provvedimento, per le sua natura profondamente discriminatoria e razzista, si siano schierati numerosi esponenti del modo cattolico, da monsignor Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio per la pastorale dei migranti, a don Luigi Ciotti e padre Alex Zanotelli, ma anche tantissimi esponenti della cultura, da Andrea Camilleri a Moni Ovadia, da Dacia Maraini ad Antonio Tabucchi e un ente morale come l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.Il provvedimento sulla sicurezza testimonia un imbarbarimento sociale che cancella lo stesso concetto di convivenza comune e pacifica. È per questi motivi che condivido l'appello lanciato nella nostra regione dall'ANPI affinché i Comuni si oppongano all'istituzione e alla presenza delle ronde nei propri territori. Le Marche hanno una tradizione di accoglienza e, così come dimostrano i dati, una percentuale pressoché totale di integrazione sociale degli immigrati che vi vivono. Questa è la strada che abbiamo percorso sino ad oggi e che vogliamo continuare a seguire. Dietro il fenomeno dell'immigrazione c'è quasi sempre il dramma di persone che fuggono dalla miseria, dall'oppressione, dalle guerre. Come ha dichiarato don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, questa è una legge che ci porta indietro nel tempo e invece di far progredire questo Paese verso l'integrazione e la condivisione di valori, lo richiude su se stesso. E' un errore che la politica non può permettersi di fare se vogliamo essere un Paese che guarda al futuro.
Marco Amagliani
Assessore ai Servizi sociali e Immigrazione della Regione Marche