Una nuova struttura interdipartimentale opererà tra Sanità e Ambiente. E' l'Osservatorio Epidemiologico Ambientale (OEA) ufficialmente istituito con deliberazione, approvata dalla giunta regionale nel corso dell'ultima. L'Osservatorio, collegato alla Rete Epidemiologica delle Marche, sarà reso operativo attraverso un accordo tra l'Agenzia Regionale Sanitaria e l'ARPAM (Agenzia per la protezione ambientale) dove troverà sede nella fase di avvio, con personale del Servizio di epidemiologia Ambientale del dipartimento provinciale di Ancona. L'OEA avrà competenza su tutto il territorio regionale per il controllo di qualità dei dati ambientali e sanitari, la gestione del data base epidemiologico ambientale, la valutazione del rischio sull'inquinamento ambientale, la sperimentazione di forme di sorveglianza sanitaria e ambientale delle popolazioni residenti in siti inquinati, nonché, tra gli altri compiti, la conduzione di studi di epidemiologia a livello regionale.
Con questo fondamentale strumento di monitoraggio permanente si chiude un cerchio e soprattutto si rimette al centro dell'attenzione la valutazione sanitaria dei rischi ambientali. Ma c'è un ulteriore motivo di soddisfazione, che sta nella concretizzazione di tutti gli impegni presi con i cittadini in sede di presentazione dei dati dell'indagine effettuata dall'ARPAM e Istituto dei Tumori di Milano in tre comuni dell'area ad alto rischio ambientale. Siamo ora nelle condizioni di disporre del quadro completo di strumenti operativi necessari per un'azione su tutto il territorio regionale, finalizzata ad una prevenzione più efficace e rapida che è sicuramente il più valido alleato di politiche non solo ambientali, ma anche sanitarie avanzate. Dopo le prime due fasi dell'indagine epidemiologica che hanno messo in rilievo l'insorgenza di patologie tumorali legate all'esposizione a sostanze nocive disperse nell'aria, la realizzazione del Registro dei Tumori, la proposta di legge approvata prima dalla giunta e ora licenziata anche dalla Commissione consiliare per l'integrazione alla legge istitutiva dell'ARPAM che consentirà ai rilevatori delle indagini di essere garantiti rispetto ai limiti posti dalle leggi in materia di protezione dei dati personali, si potrà ora concludere anche la terza fase dell'indagine epidemiologica sui Comuni di Falconara, Montemarciano e Chiaravalle. Quella che ci permetterà di stabilire i parametri certi per ridurre od eliminare i rischi comprovati, con un unico obiettivo: tutelare la salute pubblica e il futuro delle nuove generazioni.
Marco Amagliani
Assessore all’Ambiente della Regione Marche
Con questo fondamentale strumento di monitoraggio permanente si chiude un cerchio e soprattutto si rimette al centro dell'attenzione la valutazione sanitaria dei rischi ambientali. Ma c'è un ulteriore motivo di soddisfazione, che sta nella concretizzazione di tutti gli impegni presi con i cittadini in sede di presentazione dei dati dell'indagine effettuata dall'ARPAM e Istituto dei Tumori di Milano in tre comuni dell'area ad alto rischio ambientale. Siamo ora nelle condizioni di disporre del quadro completo di strumenti operativi necessari per un'azione su tutto il territorio regionale, finalizzata ad una prevenzione più efficace e rapida che è sicuramente il più valido alleato di politiche non solo ambientali, ma anche sanitarie avanzate. Dopo le prime due fasi dell'indagine epidemiologica che hanno messo in rilievo l'insorgenza di patologie tumorali legate all'esposizione a sostanze nocive disperse nell'aria, la realizzazione del Registro dei Tumori, la proposta di legge approvata prima dalla giunta e ora licenziata anche dalla Commissione consiliare per l'integrazione alla legge istitutiva dell'ARPAM che consentirà ai rilevatori delle indagini di essere garantiti rispetto ai limiti posti dalle leggi in materia di protezione dei dati personali, si potrà ora concludere anche la terza fase dell'indagine epidemiologica sui Comuni di Falconara, Montemarciano e Chiaravalle. Quella che ci permetterà di stabilire i parametri certi per ridurre od eliminare i rischi comprovati, con un unico obiettivo: tutelare la salute pubblica e il futuro delle nuove generazioni.
Marco Amagliani
Assessore all’Ambiente della Regione Marche
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