In arrivo i 4.370.000,00 euro del Fondo di solidarietà per il lavoro e le fragilità sociali incluso nella manovra anti crisi varata dalla Regione Marche. Si è già infatti provveduto al pagamento del sussidio mensile previsto per i primi quattro mesi, alle 1.820 persone che, in base al reddito ISEE, rimodulato nei modi previsti dal bando d’accesso, sono stati individuati all’interno di coloro che hanno presentato la richiesta di contributo. Il sussidio è pari a 200 euro mensili, per un massimo di dodici mesi, ed è erogato in quote quadrimestrali di 800 euro ciascuna. La somma interessa quei lavoratori dipendenti che, alla data di presentazione della domanda, risultavano residenti nella Regione Marche e disoccupati a causa di licenziamento o mancato rinnovo di un contratto a termine. In questa maniera arriva a compimento la parte relativa ai contributi di solidarietà del Piano anti crisi della Giunta Regionale per il sostegno alle famiglie in difficoltà a causa della crisi occupazionale in atto, approvato dall’esecutivo con la deliberazione n. 250 del febbraio 2009 a seguito del protocollo d’intesa sottoscritto con le organizzazioni sindacali. Si tratta di un aiuto concreto che avviene in tempi certi, con modalità concordate nei tavoli di concertazione con le parti sociali e dimostra ancora una volta la sensibilità e l’attenzione dell’Amministrazione regionale nei confronti dei bisogni dei suoi cittadini. Nonostante il governo nazionale abbia già annunciato ufficialmente un taglio di 120 milioni di euro sul fondo destinato alle Regioni per le politiche sociali, pari a 14 milioni 204 mila euro per la Regione Marche, la Giunta regionale ha deciso di intensificare le politiche di contrasto alla crisi economica destinando risorse ancora maggiori. Il dovere di soddisfare i bisogni delle persone colpite dalla crisi economica, per i quali ogni ritardo potrebbe aggravare la già precaria situazione, ha indotto la Regione ad attivare la collaborazione con i CAF (Centri di Assistenza Fiscale), emanazione di organizzazioni sindacali ed imprenditoriali, che operano sull’intero territorio regionale con una rete capillare di sportelli tale da avvicinare i cittadini alla pubblica Amministrazione, di andare incontro alle esigenze delle persone, di creare quella rete di solidarietà che ci fa sentire parte di una comunità. Il servizio, per l’utenza è stato svolto a titolo gratuito e gli oneri sono stati posti a carico del bilancio regionale. Queste azioni di tutela nei confronti dei soggetti più deboli contribuiscono a rafforzare la resistenza della comunità marchigiana, poiché è importante che nessuno resti solo ad affrontare le difficoltà di questo periodo così difficile per l’economia globale.Sulla base delle richieste pervenute, le risorse sono state distribuite sull’intero territorio regionale. Nella Provincia di Ancona (28,22%), Pesaro e Urbino (25,52%), Macerata (18,55%), Ascoli Piceno (16,94%), Fermo (10,77%). Il sostegno economico interessa i lavoratori licenziati (54,15%), dimessi per giusta causa (1,70%) e lavoratori subordinati, inclusi i contratti di apprendistato e a progetto, ai quali non è stato rinnovato un precedente contratto (44,15%).
Marco Amagliani
Assessore ai Servizi sociali della Regione Marche
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