mercoledì 26 agosto 2009

La Corte Europea dei diritti dell'uomo condanna il governo italiano per la gestione del G8, ma non rende giustizia a Carlo

Roma, 25 ago. 2009 – “La sentenza della Corte di giustizia europea sul caso Giuliani ha alcuni aspetti contraddittori e per certi aspetti ipocriti. Da un lato, infatti, dal punto di vista del diritto e del processo, la sentenza è sostanzialmente condizionata dalla ragioni di stato.
Ma vi è altresì un punto molto chiaro e sul quale noi abbiamo sempre combattuto. La sentenza afferma infatti che il parlamento e il governo italiano avrebbero dovuto dar luogo a una commissione d’inchiesta per accertare lo svolgimento degli eventi di quelle giornate drammatiche, verificare le catene di comando e le responsabilità relative a tutto quel che è accaduto.
Da questo punto di vista risulta ancora grave la responsabilità non solo del centrodestra che si è sempre opposta strenuamente, ma anche delle forze di opposizione, come i socialisti e Di Pietro, che nella scorsa legislatura sono venute meno agli impegni di coalizione facendo mancare i voti decisivi al varo della commissione. Queste forze, che spesso si professano paladini irreprensibili di legalità, nel caso di Carlo Giuliani e dei fatti di Genova hanno di che fare un serio esame di coscienza e ancora da dimostrare che stanno dalla parte della verità e della democrazia e non aprioristicamente da quella degli apparati dello stato”.
Giovanni Russo Spena
responsabile nazionale legalità del Prc-Se

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