sabato 26 settembre 2009

«Mangano ad Arcore d'intesa con i boss»

Parole dure quelle del Procuratore generale al processo Dell'Utri. «Mangano fu assunto nella tenuta di Arcore di Berlusconi per coltivare interessi diversi da quelli per i quali fu ufficialmente chiamato». Così il magistrato Antonino Gatto è entrato subito nel vivo, ieri nell'aula della Corte di appello di Palermo, della requisitoria del processo a Marcello dell'Utri (oggi senatore Pdl) per concorso esterno in associazione mafiosa. Il parlamentare è stato condannato in primo grado a 9 anni di carcere. Ma ecco il seguito del ragionamento di Gatto: si dice che l'assunzione di Mangano fu legata alla necessità che avevano tanti imprenditori di «proteggersi» dai sequestri. Una tesi che non convince. «Ma davvero non fu possibile trovare in Brianza persone capaci? In realtà Mangano era ad Arcore per «roteggere» Berlusconi. «Era il simbolo vivente - ha concluso il pg - della tutela da parte di Cosa nostra a Silvio Berlusconi».
Liberazione del 26/09/2009

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